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I musei italiani secondo l’indagine di Sociometrica

Posted on 13 Gennaio, 201522 Marzo, 2020 by Giulio David

In occasione del novantesimo anniversario dell’associazione Mecenate 90, è stato presentato, il report Musei Index, una ricerca di Sociometrica in collaborazione con Cogito System.

Il lavoro analizza le opinioni in lingua inglese che i turisti hanno pubblicato su alcuni (a dire la verità non specificati) social media, dopo aver visitato 15 tra i più importanti siti culturali italiani.

L’analisi è stata condotta su 89.520 testi non strutturati. Per ogni testo è stato estratto il concetto chiave, valutato il sentiment che se ne ricava leggendolo e, ai giudizi così analizzati, è stato attribuito un punteggio da 0 a 100. Questa è la graduatoria ottenuta:

Questa classifica disegna un quadro diverso da quello che risulta se si  considerano i monumenti più visitati che assegna infatti il primo posto al Colosseo. L’esito, che a prima vista può sembrare discordante, ha una sua logica nel confronto con la graduatoria che rileva il numero delle citazioni pubblicate sui social media esaminati.

La lettura combinata restituisce infatti un quadro diverso:  a detta dei suoi visitatori, la Reggia di Venaria è quella che “si comporta meglio”,  ma ha un numero di citazioni 25 volte più basso di quello del Colosseo.

Una altra analisi riassunta nella tavola che segue, prende in considerazione “le ragioni dello scontento dei visitatori” e non stupisce che l’esperienza collegata a Colosseo e Uffizi venga associa alla parola “affollato” essendo questi luoghi maggiormente frequentati.

D’altra parte, neppure l’associazione della parola “costoso” alla quasi totalità dei monumenti presi in esame, è veramente una sorpresa se si considera che le recensioni esaminate sono in lingua inglese. Infatti sebbene non ci sia una identificazione tra la lingua delle recensioni e la nazionalità, si è indotti a ritenere che molti dei recensori siano inglesi, o comunque conoscano la realtà della Gran Bretagna, paese dove l’ingresso a molti musei e rilevanze culturali e gratuito.

Questo report, pur mancando dell’analisi dei commenti in lingua italiana, ha messo l’accento su problemi che, ahimè, gli addetti ai lavori conoscono da tempo immemore. Luoghi main stream troppo affollati, poca interattività delle visite, luoghi minori molto amati ma difficilmente accessibili e fruibili, accessibilità web compromessa, etc…

Tuttavia, sebbene ancora oggi l’attrattività dei nostri musei sia inferiore a quelli del resto del mondo, alcune delle misure adottate recentemente sembrano aver già invertito questa tendenza.

Il 2014 infatti registra, rispetto al 2013, un aumento dei visitatori (+6,2% ), degli introiti (+7% ) e degli ingressi gratuiti (+5%), dovuta in particolare all’introduzione delle nuove tariffe nei musei dello Stato.

Tra le altre misure che vale pena di ricordare, anche se gli effetti positivi non saranno così immediati, troviamo la legge 112/2013  che consente ai direttori dei musei e degli istituti culturali di avere finalmente indietro gli incassi dei biglietti che in precedenza finivano in un fondo unico e dei quali solo il 30% tornava ai Beni culturali .

L’Art Bonus e la riforma del Mibact e delle sopraintendenze che separa di fatto la tutela dalla valorizzazione,  varata da Franceschini, il ministro in carica dei Beni e delle attività culturali e del turismo. Fa parte di queste misure anche il bando internazionale uscito il 10 Gennaio sull’ Economist per il reclutamento dei 10 direttori internazionali per i migliori 10 musei italiani. Una misura che potrebbe riportare nel Paese manager di livello internazionale sia italiani che non per avviare quelle best practice a cui tanto guardiamo.

Positivo anche che, proprio alcuni giorni fa il TAR del Lazio abbia respinto il ricorso dei cosidetti Urtisti  – i venditori di souvenir ambulanti- e dei camion bar che in ottemperanza all’Art Bonus, l’amministrazione comunale capitolina aveva rimosso dalle aree di maggior interesse storico e artistico.

2 thoughts on “I musei italiani secondo l’indagine di Sociometrica”

  1. Francesco Paolo Gianuario ha detto:
    13 Gennaio, 2015 alle 1:55 pm

    La cosa più sconfortante è che ancora oggi si brancola nel buio della conoscenza delle esigenze dei visitatori e dei servizi da offrire; Può essere interessante comprendere nel prezzo di ingresso il servizio della guida con un numero limitato di soggetti;
    Prevedere la prenotazione obbligatoria lasciando il 15% libero per gli avventori occasionali e magari sconti con attività convenzionate alla presentazione del biglietto d’ingresso; etc.

    Rispondi
  2. Priyanka ha detto:
    8 Dicembre, 2015 alle 12:44 pm

    OMG, such a big & amazing muusem! And so so crowded. I don’t think hubby be able to stand still & wait there for more than an hour. hehe…I am actually targetting Tibet & Xinjiang. It’s best to travel there while we still can walk & handle the highland preasure. Its not easy at all travelling these kind of places. Thanks again for such wonderful photos.Kristy

    Rispondi

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